Architettura

L’edificio, tipico esempio d’architettura sacra anni ’70, venne realizzato con elementi prefabbricati a vista e tamponamenti, sia esterni che interni, in mattoni, gli spazi pieni prevalgono sui vuoti. La fantasiosa struttura interna per metà poligonale e metà triangolare compone angolazioni multiple, in particolare il tetto a due ripidità diverse che sopra la zona presbiteriale fa un elevatissimo quanto simbolico slancio verticale che si conclude diversi metri dietro l’altare.

opere artistiche

La visione prospettica non convenzionale ma di coerente armonia visiva è nobilitata dalla grande Via Crucis disposta lungo i due lati della navata. Questa versione contemporanea così ben riuscita di una serie tanto cara ai cristiani è l’opera più celebre del pittore Michele Mingoia (Torino, 1938) creata appositamente per la chiesa nel 1976 e dentro la quale si inserisce perfettamente proprio per la presenza, in ogni stazione, di prospettive personalissime. Realizzata con colori accesi miscelati con cera a caldo su una base di cementite successivamente incisa e uniformata con grafite nera propone immagini originali e riflessive dove lo spettatore è spiritualmente coinvolto dai soggetti sacri che in vivaci elementi geometrici emergono dallo sfondo scurissimo senza spazio e tempo. Grazie alle riflessioni che l’artista ha lasciato scritte sui progetti si comprende la simbologia nascosta dietro ad ogni angolo, ovvero che la grata bianca dipinta davanti alle scene rappresenta la finestra da cui l’uomo guarda gli avvenimenti in corso, che i raggi rossi spioventi sui protagonisti sono l’«occhio di Dio»; che l’azzurro della croce rappresenta il Paradiso e quest’ultima è inoltre congiunzione tra Terra e Cielo. Dello stesso autore è anche la vetrata in controfacciata con i simboli degli Apostoli e il dipinto fondale del presbiterio, punto focale alto 25 metri, ove la Madonna del buon cammino, compatrona della chiesa insieme all’Arcangelo a protezione dei viaggiatori che imboccano la vicina autostrada, si libra benedicente sulle nuvole in uno spazio bidimensionale questa volta bianchissimo. (Stefano Picceni)

SAN MICHELE ARCANGELO

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Maria

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